Questo Blog nasce con l'intento di promuovere e difendere il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, come fondamento di tutti i diritti umani e quindi della democrazia e, già ampiamente, di dibattere i temi della ricerca scientifica per quanto attiene alle ricadute sulla vita dell’uomo e della società.



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venerdì 4 maggio 2007

IL CASO ASHLEY




Londra,
Ashley è una bambina costretta a rimanere tale per sempre.
Due anni fa i genitori hanno chiesto ai medici di interrompere la crescita della loro bimba.
Ashley infatti è affetta da "encefalopatia statica", una rara malattia, ad oggi ancora incurabile, che blocca il normale sviluppo cerebrale e che la rende incapace di camminare, parlare o deglutire. Oggi Ashley ha nove anni ma il suo sviluppo mentale è quello di un neonato di tre mesi.


I genitori, nel momento in cui Ashley ha mostrato i primi segni della pubertà, hanno deciso di mettere in pratica una terapia radicale: la rimozione dell'utero e delle ghiandole mammarie e la somministrazione di massicce dosi di estrogeni, solamente per poter migliorare la "qualità della vita" della piccola, e poterla trasportare più facilmente (infatti non crescerà oltre il metro e trenta).
La terapia, inoltre, era stata approvata dal Comitato etico dell'ospedale di Seattle (nello Stato americano di Washington) nel 2004: dato che Ashley non avrebbe mai potuto avere rapporti sessuali consenzienti, secondo il Comitato non si poteva parlare di sterilizzazione forzata. Tuttavia, la storia di Ashley non era stata resa pubblica all'epoca.
Il caso Ashley ha scatenato accese polemiche etiche negli Stati Uniti e accuse di eugenetica ai suoi genitori e ai medici che l'hanno curata (Daniel Gunther e Douglas Diekema).
L'eterna bambina è un mostro di Frankenstein del ventunesimo secolo? Una vittima inconsapevole, smembrata e sfigurata sull'altare della convenienza?
Certo è che è difficile poter stabilire se la sua vita sarà migliore da eterna bambina handicappata piuttosto che da adulta handicappata. Di sicuro i suoi problemi neurologici non spariranno!
La riflessione su questo caso porta a pensare che molto rimane ancora da fare perchè la dignità della persona sia pienamente protetta, soprattutto quando l'essere umano è particolarmente debole e non ha facoltà di parola.


L’Associazione Scienza & Vita di Latina ritiene che la vita umana in ogni suo stadio e in ogni sua condizione biologica rimane un bene fondamentale e non manipolabile, che il diritto non può rinunciare a proteggere, altrimenti l'ordinamento giuridico si trasformerebbe nella tirannia del più potente e dell'adulto a danno del più piccolo e debole. Ma un cambiamento di solo ordine legislativo non è sufficiente. E’ necessario, infatti, un cambiamento di comportamento, in quanto privo del rispetto della dignità dell’essere umano.
Oggi purtroppo l'alleanza tra democrazia consumismo e relativismo etico toglie alla convivenza civile ogni sicuro punto di riferimento morale e la priva più radicalmente del riconoscimento della verità. Perciò, afferma L’Associazione Scienza & Vita di Latina, occorre innanzitutto rispettare la dignità della vita, poiché questa non è graduabile ma uguale per ogni uomo, qualsiasi sia la sua espressione, lasciarla insomma vivere secondo le profonde leggi che fanno la sua verità. Nessuno ha diritto di fissare le soglie d'umanità di un'esistenza singolare, perchè ciò significherebbe attribuire un potere esorbitante sui propri simili.


L'Ufficio Stampa dell'Associazione Scienza & Vita di Latina

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