Questo Blog nasce con l'intento di promuovere e difendere il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, come fondamento di tutti i diritti umani e quindi della democrazia e, già ampiamente, di dibattere i temi della ricerca scientifica per quanto attiene alle ricadute sulla vita dell’uomo e della società.



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mercoledì 28 novembre 2007

GIU' LE MANI DAGLI EMBRIONI!

SCIENZA & VITA DI LATINA COME IL NAZIONALE, ADERISCE ALLA PROPOSTA DI UNA MORATORIA EUROPEA SULLA DISTRUZIONE DI EMBRIONI UMANI



Come il Nazionale non possiamo che aderire con entusiasmo alla proposta lanciata dalle pagine di Avvenire: una moratoria europea sulla distruzione di embrioni umani. Dinamiche, che nulla hanno a che fare con finalità propriamente scientifiche, hanno spinto e spingono la ricerca ad utilizzare cellule staminali ottenute distruggendo embrioni umani o creando mostruosità in laboratorio, com'è il caso degli ibridi e delle chimere.

Messa dietro la lavagna, come uno scolaro indisciplinato, la ricerca sulle cellule staminali adulte ha vissuto la frustrazione dell'agghiacciante silenzio dei mass media davanti a successi medici con essa ottenuti ed ha visto utilizzare il denaro pubblico per la ricerca sulle cellule staminali ottenute distruggendo embrioni, una via che differentemente dalla prima, non ha dato e non promette di dare alcun risultato clinico apprezzabile.
Lo stesso Ian Wilmunt, "padre" della pecora Dolly, ha riconosciuto che è ora di cambiare strada, le vie scientifiche alternative alla distruzione degli embrioni ci sono (si veda la ricerca sulle "cellule staminali adulte riprogrammate"). E', solo, necessario, avere la libertà e l'onestà intellettuale di ricercarle.

Da sempre le Associazioni Scienza & Vita Nazionale e quella di Latina sostengono la ricerca sulle cellule staminali adulte.




E in nome della difesa del bene comune, Scienza & Vita di Latina ritiene che una società giusta non possa adottare due pesi e due misure: se si schiera contro la pena di morte, deve essere altrettanto determinata nel condannare la distruzione di esseri umani in fase embrionale.
Ed è in nome di questa giustizia che l'Associazione Scienza & Vita non solo aderisce all'iniziativa lanciata da Avvenire, ma farà di tutto per promuoverla sul territorio provinciale, regionale, nazionale e a livello europeo. In quest'ultimo caso si tratta di raccogliere un'importante eredità - oramai da tempo tradita -, fatta di Risoluzioni e di Raccomandazioni che, in modo ripetuto, hanno vietato la sperimentazione sugli embrioni umani.

L'Associazione Scienza & Vita di Latina cerca di sensibilizzare tutto il territorio Pontino a mobilitarsi per far si che venga approvata una moratoria europea sulla distruzione di embrioni umani. Nel sostenere con convinzione tale proposta, vi invitiamo ad essere partecipanti attivi: sottoscrivendo la petizione, mandando una email al seguente indirizzo di posta elettronica:

mailto:mscienza.vita.latina@gmail.com, inserendo i vostri dati anagrafici, la vostra professione e le motivazioni per cui sostenete la proposta.

Cordiali saluti,

Emanuele Di Leo

Presidente Associazione Scienza & Vita di Latina

Con-fini tra vita e morte: una strada da ridisegnare



L’Associazione Scienza & Vita di Latina, inizia un percorso sperimentale per la formazione dei giovani sul valore della vita umana. In collaborazione con l’Associazione Famiglie di Angeli, associazione promotrice e la partecipazione di due università, coinvolgerà in un percorso formativo delle scuole di istruzione superiore.

Il Convegno di studio prende origine dal desiderio di raccogliere contributi di esperti, che operano nel campo della salute e della relazione d’aiuto per esplorare nuovi percorsi formativi sul tema della educazione al rispetto della vita. Si partirà dal serio problema della sicurezza stradale per seguire un percorso che riconduca alla scoperta della bellezza della vita, nonostante tutto.
Per riscoprire la madre di tutti i valori, molti specialisti di più discipline offriranno una rilettura secondo più prospettive, educativa, filosofica, bioetica, psicologica, medica, giuridica, sociologica e una sessione di workshosps per riconoscere spunti di riflessione e di approfondimento operativo nel contesto scolastico.

L’intervento si baserà sull’indicazione dell’atto di indirizzo del Ministero della Pubblica Istruzione del 15 marzo 2007, sulle linee guida per interventi di educazione alla sicurezza stradale. La finalità prioritaria dell’atto è fornire una cornice di riferimento per percorsi che valorizzano potenzialità educative e sviluppano conoscenze e abilità in relazione:
· al potenziamento dell’autonoma capacità di giudizio e responsabilità personale e sociale
· al rispetto delle norme e di comportamenti ispirati alla cultura della legalità
· alla consapevolezza della sinergia tra stile di vita e convivenza stradale


L’incontro tra l’Università Regina Apostolorum, l’Università di Roma Tre e le scuole di secondo grado che hanno aderito alla giornata, offre un’occasione di riflessione e di approfondimento per avvicinare ricerca e formazione delle nuove generazioni sul tema della vita e della convivenza sulla strada.

L’iniziativa si rivolge a insegnanti, educatori, famiglie, giovani, assistenti e operatori sociali che sono coinvolti nella quotidiana difficoltà di trovare linguaggi per comunicare cifre dotate di significato sul senso della vita e sulla precarietà umana dell’esistenza.

L’iniziativa intende avvalersi delle esperienze dei giovani che verranno invitati a partecipare al convegno come osservatori e “guardiani” del rischio dell’onnipotenza teorica o del senso di inadeguatezza quando il linguaggio degli adulti sembra non essere efficace.

Il percorso partirà con un convegno iniziale che si svolgerà il 27 Novembre, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ore 9.00, continuando con


workshops, distribuiti nelle scuole aderenti al progetto e concludendosi con un
convegno finale dove si raccoglieranno le esperienze maturate nei vari Istituti, per effettuarne una sintesi guidata condividendo, l’unicità di un’esperienza con tutti i partecipanti.



Interverranno all’Evento, Emmanuele Di Leo (Presidente dell’Associazione Scienza & Vita di Latina – Dir. Prom. Facoltà di Bioetica Ateneo Pontificio Regina Apostolorum), Vincenza Tripaldi (Presidente dell’Associazione “Famiglie di Angeli”onlus, Cultore delle Materie di Pedagogia Speciale e di Bioetica, Università degli Studi Roma Tre, SdF), P. Gonzalo Miranda L.C. (Docente della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum), Pietro Grassi (Membro del Consiglio Scientifico di Scienza & Vita di Latina – Docente della Pontificia Università Santa Croce), Emanuela Riccardi (Membro del Consiglio Scientifico di Scienza & Vita di Latina – Docente dell’ISSR dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum), Guido Traversa (Docente di Storia della Filosofia Contemporanea Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Docente di Bioetica Università degli Studi Roma Tre, SdF, Presidente I.F.A.C.E, c.f.r.), Elisabetta Vella (Medico Chirurgo, Psicoterapeuta Clinico A.T., Profess. alla Facoltà di Medicina Università Tor Vergata), Bruna Grasselli (Docente di Pedagogia Speciale, Università degli Studi di Roma Tre, SdF), Cecilia Romana Costa (Docente di Sociologia dei Processi Culturali, Università degli Studi di Roma Tre, Membro della Consulta dei Docenti Universitari Cattolici del Vicariato di Roma) e Nadia Murgioni (Consigliere Onorario Corte d’Appello Tribunale per i Minori di Roma, Counsellor Analista Transazionale, Pedagogista, Coordin. Tutorato Disabili, Università Roma Tre, SdF).

Scienza & Vita di Latina intende così, iniziare un percorso di sensibilizzazione per i giovani, per far sì che le nuove generazioni affrontino con responsabilità e maturità il proprio percorso di vita, capendo che bisogna amare, rispettare e difendere ogni forma di vita umana, iniziando dalla propria.



Ufficio Stampa
Ass. Scienza & Vita di Latina







Ontogenesi e vita umana


Oggi 17 novembre 2007, è stata la giornata conclusiva del congresso “ONTOGENESI E VITA UMANA" (15, 16 e 17 Novembre), organizzato dal Progetto STOQ (Science, Theology and Ontological Quest) promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura svolto presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum dove viè la Facoltà di Bioetica prima al mondo.
L'iniziativa in collaborazione con la Ponteficia Accademia per la Vita si è proposta d'indagare la questione dello statuto dell'embrione umano, che ha suscitato numerosi dibattiti bioetici, con ripercussioni sulla vita sociale e politica di molte nazioni.

E' intervenuto con la sua prolusione al congresso l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, dicendo - che il tema della genesi dell'uomo, appare spesso come un terreno di aspri confronti. Non pochi, addirittura, evocano lo spettro di Galileo a proposito della ricerca sugli embrioni, per denunciare quello che ritengono un altro episodio d'intolleranza e di resistenza da parte della Chiesa alla ricerca Scientifica. Noi dovremmo afrontare l'oggetto del congresso da posizioni non preconcette per rispondere, da diversi punti di vista, complementari ma non opposti, alla grande domanda del congresso: "Chi è l'uomo?"-

- I cambiamenti nel mondo che ci circonda aumentano in grandezza ed in velocità, ma la nostra percezione di questi cambiamenti riesce sempre meno a mantenere il passo - afferma il Prof. Giuseppe Noia (Docente di Medicina dell’età prenatale dell’Università Cattolica). Il nostro tempo ci fa constatare quotidianamente una forma di schizofrenia culturale, dove accanto a proclami di diverso tipo sulla difesa della dignità degli esseri umani e delle figure più deboli sul piano psico-sociale troviamo altrettanti proclami e battaglie in favore della libertà incondizionata e individuale di ogni scelta, spesso accompagnata da una assoluta indifferenza dinanzi alla vita debole e alla sua sacralità. Nella metafora dell’esistenza umana troviamo molte similitudini tra l’embrione e la famiglia: la solitudine scientifica, giuridica, politica e psico-sociale che accompagna l’embrione è la stessa solitudine che accompagna l’istituto familiare; così come l’embrione si pone sempre più come “segno di contraddizione”, nell’ultimo decennio anche l’istituto familiare è salito agli onori della cronaca come campo di opposte fazioni e contraddizioni per la famiglia e sulla famiglia. “Come mai questa società è così schizofrenica? Siamo ormai alla deriva? Sì, siamo alla deriva, prima ancora che morale, alla deriva della ragione, quando si delega al lecito legale il lecito morale. Come esiste una LOGICA DELLA SCIENZA, esiste pure una LOGICA DELLA VITA. La prima è evidente, quando dice per esempio che una pietra attirata dalla forza di gravità al centro della terra non può muoversi verso l’alto. L’altra è più difficile da capire, ma altrettanto inesorabile come la prima: dichiara che azioni eticamente sbagliate, anche se appaiono utili, alla fine conducono alla rovina. Se è la madre che da vita al feto è anche il feto che da vita alla madre. Per esempio, se questa ha una malattia alla tiroide, le cellule staminali del feto intervengono subito per curarla, trasformandosi subito in cellule nuove di quell’organo. Quando il legame biologico madre-figlio si spezza per un aborto, spontaneo o procurato, la donna subisce un forte trauma, soprattutto psicologico… […]. Conclude citando S. Kierkegaard: ANCHE LA SCIENZA E LA TECNICA POSSONO ESSERE EDIFICANTI: MA SE LO SONO CIO’ E’ PERCHE’ C’E’ L’AMORE.

Il Prof. Carlo Valerio Bellieni (docente di terapia neonatale all’Università di Siena) – “sono in aumento il caso di danno cerebrale e di malformazione nei bambini nati grazie alla fecondazione in vitro”. Il Docente afferma che le percentuali sarebbero ancora relativamente basse, ma stanno raddoppiando. I casi di malformazione possono arrivare al 30 %” La ragione di tutto ciò – spiega Bellieni – che da molti anni studia la vulnerabilità dell’embrione, sta all’interferenza sullo sviluppo uterino dei test invasivi delle diagnosi pre-impianto. Tutta lòa spiegazione sta nella “sindrome del feto perfetto”.

Essa infatti (afferma G. Noia) induce le madri a ricorrere anche quando non è indispensabile, a test come l’amniocentasi e altri ancora che possono provocare danni al bambino. Il danno di fondo sta nell’alterare una collaudata condizione naturale.

E’ intervenuto P. Gonzalo Miranda L.C. (Docente della Facoltà di Bioetica APRA) – ha mostrato i parallelismi tra il dibatitto tra l’abolizione della schiavtù negli stati uniti nell’800 con il dibattito attuale sullo statuto dell’embrione. L’analogia si basa precisamente nel problema di estendere o no a una categoria di uomini la titolarità dei diritti. Così come Lincoln non accettava semplicemente che ciascun stato potesse regolarsi autonomamente per permettere o meno la schiavitù così noi non possiamo accettare a bracce conserte che chi effettua la ricerca sugli embrioni ci dica semplicemente che è un’affare privato che dobbiamo tollerare. In realtà è in gioco il rispetto per la dignità dell’uomo! E non possiamo tollerare che venga calpestata nei soggetti più deboli – oggi gli embrioni.

Al Congresso son anche intervenuti Esponenti del mondo Scientifico Internazionale Mons. Elio Sgreccia (PAV), che ha tenuto una lezione Magistrale ad inizio congresso, Scott Gilber (Swarth College, Swarthmore, PA), William Hurlbut (Stanford University, Stanford, CA)che ha spiegato lo sviluppo umano alla luce della biologia sintetica e sistemica, Mónica López Barahona (Director of VidaCord Company, Madrid) dove ha spiegato ai presenti lo stauto genetico dell’embrione umano, Matthew H. Kaufman (Universityof the Sacred Heart, Roma), esponendo gli aspetti filosofici e patologici delle interazioni madre-feto, P. Ramón Lucas Lucas L.C. (Docente della Pontificia Università Gregoriana) ha tenuto una lezione sull’embrione umano sottolineandone la sua personalità, Mons. Willem Jacobus Eijk (Vescovo di Groningen) a esposto le questioni morali e teologiche dell’ontogenesi, Alicja Grzeskowiak (Docente dell’Università John Paul II di Lublino – Polonia) a mostrato gli aspetti giuridici del dibattito sull’embrione, Laura Palazzani (Docente dell’ Università LUMSA di Roma) ha sottolineato che il diritto deve prendere atto della natura umana e non lasciarsi trasportare dalla volonta di dominio dei singoli o della società, Carlo Casini (Pres. Movimento per la vita italiano) ha fatto notare come nella situazione europea si stiano aprendo nuovi orizzonti di speranza per la corretta visione etica e giuridica dell’embrione umano.