Questo Blog nasce con l'intento di promuovere e difendere il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, come fondamento di tutti i diritti umani e quindi della democrazia e, già ampiamente, di dibattere i temi della ricerca scientifica per quanto attiene alle ricadute sulla vita dell’uomo e della società.



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mercoledì 28 novembre 2007

Ontogenesi e vita umana


Oggi 17 novembre 2007, è stata la giornata conclusiva del congresso “ONTOGENESI E VITA UMANA" (15, 16 e 17 Novembre), organizzato dal Progetto STOQ (Science, Theology and Ontological Quest) promosso dal Pontificio Consiglio per la Cultura svolto presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum dove viè la Facoltà di Bioetica prima al mondo.
L'iniziativa in collaborazione con la Ponteficia Accademia per la Vita si è proposta d'indagare la questione dello statuto dell'embrione umano, che ha suscitato numerosi dibattiti bioetici, con ripercussioni sulla vita sociale e politica di molte nazioni.

E' intervenuto con la sua prolusione al congresso l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, dicendo - che il tema della genesi dell'uomo, appare spesso come un terreno di aspri confronti. Non pochi, addirittura, evocano lo spettro di Galileo a proposito della ricerca sugli embrioni, per denunciare quello che ritengono un altro episodio d'intolleranza e di resistenza da parte della Chiesa alla ricerca Scientifica. Noi dovremmo afrontare l'oggetto del congresso da posizioni non preconcette per rispondere, da diversi punti di vista, complementari ma non opposti, alla grande domanda del congresso: "Chi è l'uomo?"-

- I cambiamenti nel mondo che ci circonda aumentano in grandezza ed in velocità, ma la nostra percezione di questi cambiamenti riesce sempre meno a mantenere il passo - afferma il Prof. Giuseppe Noia (Docente di Medicina dell’età prenatale dell’Università Cattolica). Il nostro tempo ci fa constatare quotidianamente una forma di schizofrenia culturale, dove accanto a proclami di diverso tipo sulla difesa della dignità degli esseri umani e delle figure più deboli sul piano psico-sociale troviamo altrettanti proclami e battaglie in favore della libertà incondizionata e individuale di ogni scelta, spesso accompagnata da una assoluta indifferenza dinanzi alla vita debole e alla sua sacralità. Nella metafora dell’esistenza umana troviamo molte similitudini tra l’embrione e la famiglia: la solitudine scientifica, giuridica, politica e psico-sociale che accompagna l’embrione è la stessa solitudine che accompagna l’istituto familiare; così come l’embrione si pone sempre più come “segno di contraddizione”, nell’ultimo decennio anche l’istituto familiare è salito agli onori della cronaca come campo di opposte fazioni e contraddizioni per la famiglia e sulla famiglia. “Come mai questa società è così schizofrenica? Siamo ormai alla deriva? Sì, siamo alla deriva, prima ancora che morale, alla deriva della ragione, quando si delega al lecito legale il lecito morale. Come esiste una LOGICA DELLA SCIENZA, esiste pure una LOGICA DELLA VITA. La prima è evidente, quando dice per esempio che una pietra attirata dalla forza di gravità al centro della terra non può muoversi verso l’alto. L’altra è più difficile da capire, ma altrettanto inesorabile come la prima: dichiara che azioni eticamente sbagliate, anche se appaiono utili, alla fine conducono alla rovina. Se è la madre che da vita al feto è anche il feto che da vita alla madre. Per esempio, se questa ha una malattia alla tiroide, le cellule staminali del feto intervengono subito per curarla, trasformandosi subito in cellule nuove di quell’organo. Quando il legame biologico madre-figlio si spezza per un aborto, spontaneo o procurato, la donna subisce un forte trauma, soprattutto psicologico… […]. Conclude citando S. Kierkegaard: ANCHE LA SCIENZA E LA TECNICA POSSONO ESSERE EDIFICANTI: MA SE LO SONO CIO’ E’ PERCHE’ C’E’ L’AMORE.

Il Prof. Carlo Valerio Bellieni (docente di terapia neonatale all’Università di Siena) – “sono in aumento il caso di danno cerebrale e di malformazione nei bambini nati grazie alla fecondazione in vitro”. Il Docente afferma che le percentuali sarebbero ancora relativamente basse, ma stanno raddoppiando. I casi di malformazione possono arrivare al 30 %” La ragione di tutto ciò – spiega Bellieni – che da molti anni studia la vulnerabilità dell’embrione, sta all’interferenza sullo sviluppo uterino dei test invasivi delle diagnosi pre-impianto. Tutta lòa spiegazione sta nella “sindrome del feto perfetto”.

Essa infatti (afferma G. Noia) induce le madri a ricorrere anche quando non è indispensabile, a test come l’amniocentasi e altri ancora che possono provocare danni al bambino. Il danno di fondo sta nell’alterare una collaudata condizione naturale.

E’ intervenuto P. Gonzalo Miranda L.C. (Docente della Facoltà di Bioetica APRA) – ha mostrato i parallelismi tra il dibatitto tra l’abolizione della schiavtù negli stati uniti nell’800 con il dibattito attuale sullo statuto dell’embrione. L’analogia si basa precisamente nel problema di estendere o no a una categoria di uomini la titolarità dei diritti. Così come Lincoln non accettava semplicemente che ciascun stato potesse regolarsi autonomamente per permettere o meno la schiavitù così noi non possiamo accettare a bracce conserte che chi effettua la ricerca sugli embrioni ci dica semplicemente che è un’affare privato che dobbiamo tollerare. In realtà è in gioco il rispetto per la dignità dell’uomo! E non possiamo tollerare che venga calpestata nei soggetti più deboli – oggi gli embrioni.

Al Congresso son anche intervenuti Esponenti del mondo Scientifico Internazionale Mons. Elio Sgreccia (PAV), che ha tenuto una lezione Magistrale ad inizio congresso, Scott Gilber (Swarth College, Swarthmore, PA), William Hurlbut (Stanford University, Stanford, CA)che ha spiegato lo sviluppo umano alla luce della biologia sintetica e sistemica, Mónica López Barahona (Director of VidaCord Company, Madrid) dove ha spiegato ai presenti lo stauto genetico dell’embrione umano, Matthew H. Kaufman (Universityof the Sacred Heart, Roma), esponendo gli aspetti filosofici e patologici delle interazioni madre-feto, P. Ramón Lucas Lucas L.C. (Docente della Pontificia Università Gregoriana) ha tenuto una lezione sull’embrione umano sottolineandone la sua personalità, Mons. Willem Jacobus Eijk (Vescovo di Groningen) a esposto le questioni morali e teologiche dell’ontogenesi, Alicja Grzeskowiak (Docente dell’Università John Paul II di Lublino – Polonia) a mostrato gli aspetti giuridici del dibattito sull’embrione, Laura Palazzani (Docente dell’ Università LUMSA di Roma) ha sottolineato che il diritto deve prendere atto della natura umana e non lasciarsi trasportare dalla volonta di dominio dei singoli o della società, Carlo Casini (Pres. Movimento per la vita italiano) ha fatto notare come nella situazione europea si stiano aprendo nuovi orizzonti di speranza per la corretta visione etica e giuridica dell’embrione umano.